Un paio di giorni fa Reuters ha riferito che è stata trovata una crepa nel reattore nucleare 1 della centrale di Penly, nel Nord della Francia.
Il presidente dell’Autorità per la Sicurezza francese, Bernard Doroszczuk, lo ha definito un “problema serio”, perchè la dimensione della crepa è “importante”, dato che è di 23 millimetri per uno spessore totale di 27.
La crepa è dovuta alla corrosione, ed è stata trovata sulla saldatura di un circuito di emergenza.
Il reattore attualmente è spento, ma la società che gestisce l’impianto (EDF) è sotto accusa da mesi per la sua incapacità di gestire al meglio la manutenzioni delle numerose centrali nucleari che gestisce.
Reuters infatti riferisce che EDF, una delle più grandi utility del mondo, lo scorso anno ha dovuto affrontare un numero senza precedenti di interruzioni della produzione di energie elettrica, a causa di un programma di manutenzione ritardato e corrosione da stress, riducendo la produzione nucleare ai minimi da 30 anni a questa parte.
A Penly ad esempio anche il reattore 2 è fermo da mesi.
EDF, ovvero Électricité de France, è un colosso statale francese, ed è il maggior produttore e distributore di energia elettrica in Francia.
Il prezzo delle sue azioni in borsa da dicembre 2021 a marzo 2022 era precipitato del 46%, ma a partire da luglio dell’anno scorso è tornato vicino dai 12€ e da lì praticamente non si è più mosso. In questo caso pesa il fatto che a fine 2022 lo Stato francese ha intrapreso un percorso di ri-nazionalizzazione della società, completato a fine gennaio 2023 con la partecipazione dello Stato nel suo capitale salita sopra la soglia del 90%.