in

ChatGPT non è stata bloccata dal Garante della privacy

chiuso

Da ieri l’acceso al sito web di ChatGPT risulta bloccato agli italiani perchè, come si legge nella schermata che si visualizza quando si cerca di accedere, è stato disabilitato per l’Italia.

Tuttavia, come fa notare Marco Camisani Calzolari (MCC) sul suo profilo Facebook, non è stato il Garante della privacy a bloccare il sito.

Il blocco è una decisione autonoma di OpenAI, ovvero la società proprietaria del sito e di ChatGPT.

Questa decisione è comunque una conseguenza della decisione presa ieri proprio dal Garante della privacy italiano di limitare provvisoriamente il trattamento dei dati degli utenti italiani ad OpenAI.

Con questo provvedimento OpenAI non era obbligata a chiudere il sito di ChatGPT, ma come rivela lo stesso comunicato ufficiale del Garante aveva solo l’obbligo di comunicare entro 20 giorni le misure intraprese in attuazione di quanto richiesto dal Garante, pena una sanzione fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo.

MCC afferma:

Se ChatGPT ha deciso di “spegnere” autonomamente l’accesso in Italia, invece di dare chiarimenti al Garante, a pensar male viene in mente che evidentemente non stavano gestendo i dati nel rispetto della legge. Avrebbero potuto tenere aperto, dare spiegazioni al Garante sul fatto che in realtà stavano facendo tutto nel rispetto della legge. Invece hanno chiuso.

Infatti ad esempio il Garante ieri ha fatto notare che sebbene nei termini del servizio, pubblicati ufficialmente da OpenAI, il servizio ChatGPT sia rivolto ai maggiori di 13 anni, in realtà non vi è alcuna limitazione ai minori di 13 anni. Pertanto ci sono diversi punti che gettano dubbi sul corretto operato di OpenAI.

MCC aggiunge:

La questione non ha a che fare con “l’arretratezza del Paese, antitecnologico”. Anzi, al contrario, sui temi della privacy siamo sempre stati molto avanti e questo provvedimento è la dimostrazione di quanto invece l’Italia su questi temi abbia compreso prima di altri paesi la complessità del problema e abbia agito anticipando altri. Non mi stupirebbe se a catena arrivassero altri paesi a fare le stesse richieste a ChatGPT e loro chiudessero anche in quei paesi.