in

La UE vuole vietare le caldaie a gas dal 2029

stufa a pellet

L’Unione Europea sta rivedendo il Regolamento 813/2013 che disciplina la progettazione ecocompatibile e l’etichettatura energetica dei sistemi di riscaldamento.

La bozza di revisione a cui stanno lavorando prevederebbe di fatto l’entrata in vigore a settembre del 2029 del divieto di vendita delle caldaie a gas.

Non si tratterebbe quindi di una norma retroattiva, e quindi non si applicherebbe a chi possiede già una caldaia a gas.

Si tratterebbe invece di un divieto nei confronti di chi vende caldaie, che dovrebbe quindi smettere di vendere quelle a gas. E dovrebbe entrare in vigore tra circa sei anni.

Il Codacons fa comunque notare che si applicherebbe anche a chi ad esempio decidesse, o fosse costretto, a cambiare la caldaia.

Tecnicamente non si tratterebbe di un esplicito divieto alla vendita, ma dell’innalzamento al 115% dell’indice di efficienza minimo per le caldaie a gas che potranno essere messe sul mercato. Questo però di fatto impedirebbe la vendita di caldaie a gas nuove.

Tuttavia secondo alcuni, questa nuova disposizione violerebbe il parere sulla Direttiva Case Green espresso dal Parlamento Europeo a metà marzo, quindi alla fine potrebbe non essere approvata. Da notare che alla bozza di revisione sta lavorando la Commissione Europea, che è un’altra cosa rispetto al Parlamento Europeo.

Questa Direttiva Case Green in realtà prevederebbe in futuro il divieto dei sistemi di riscaldamento alimentati a combustibili fossili negli edifici di nuova costruzione, o in quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, consentendo invece soluzioni meno inquinanti come pompe di calore e sistemi ibridi costituiti da pompe di calore con caldaie a gas.

Il testo della bozza di revisione del Regolamento 813/2013 verrà discusso il prossimo 12 giugno dalla Commissione Europea, e la norma definitiva dovrebbe essere approvata entro la fine dell’anno. Tra le varie ipotesi in circolazione c’è anche quella secondo cui tale norma potrebbe essere ritirata il 12 giugno, o modificata. Sono molti infatti coloro che stanno chiedendo di non approvarla così com’è ora.