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I mercati NON sono conversazioni!

Nel 1999 è stato pubblicato l’oramai famoso “Cluetrain manifesto” in cui viene proposta la oramai famosa tesi secondo cui “i mercati sono conversazioni“. Cito da Wikipedia:

“Storicamente, affermano gli autori, il mercato era un luogo in cui persone si riunivano e parlavano tra loro (tesi 1): potevano discutere dei prodotti disponibili, del prezzo, della reputazione e in tal modo si tenevano in contatto con gli altri (tesi 2-5). Gli autori quindi affermano che Internet fornisce un mezzo per chiunque sia connesso a Internet per rientrare in un siffatto mercato virtuale e, ancora una volta, raggiungere un tale livello di comunicazione tra le persone. Questo, nell’era dei mass media, prima di Internet, non era possibile (tesi 6)”.

A me questa tesi è sempre sembrata un po’ troppo naif. Confonde l’idea ingenua del mercato come luogo d’incontro con quella molto più realistica di mercato come organizzazione sociale per fare business. Il mercato non è un luogo! Il mercato è una caratteristica intrinseca della società umana, assimilabile oramai ad un tratto biologico della specie umana (ed infatti nessuna altra specie lo ha), basata sull’interesse.

Le “conversazioni” sono solo la conseguenza di ciò. Ovvero sono il modo che ha trovato l’uomo per attuare, a volte, l’incontro tra domanda ed offerta. Ma quando domanda ed offerta si incontrano esistono già, e visto che queste sono parti integranti e fondamentali del mercato, quando si incontrano il mercato esiste già. In altre parole il mercato non è il luogo degli scambi, ma l’organizzazione che sta dietro la domanda e l’offerta (e che precede il momento degli scambi).

A me oramai piace invece sostituire la definizione dei “mercati come conversazioni” con un’altra definizione: “i mercati sono competizioni“. Quando domanda ed offerta si incontrano è folle pensare che l’offerta sia composta solo da pochi commercianti che non sono in competizione tra loro. Forse era così quando i mercati erano solo luoghi fisici in cui c’erano di fatto pochi commercianti, ognuno con merce più o meno diversa dagli altri. Internet nel 1999 in effetti era più o meno così, ma al giorno d’oggi è cambiato tutto. Oramai, soprattutto grazie ad Internet, la competizione sul mercato è OVUNQUE!

E la cosa fondamentale è che prima avviene la competizione, e poi il dialogo tra domanda ed offerta! Infatti se sei un commerciante e non sei competitivo il dialogo con la domanda nemmeno inizia…

Pertanto la definizione di mercati come conversazioni è vecchia ed ingenua. Si riferisce ad un mondo che non c’è più, ed è stata ideata in un tempo in cui le visioni naif della Rete abbondavano (e dominavano il pensiero intellettuale degli esperti). Ora, miei cari, siamo tutti cresciuti, siamo diventati “adulti e vaccinati” e sappiamo bene che le favole sono buone solo per fare addormentare i bambini piccoli quando non vogliono andare a nanna.

Sia chiaro: sui mercati bisogna conversare, ma non è questo a fare la differenza! A fare veramente la differenza è soprattutto la competitività, perchè prima di essere conversazioni i mercati sono competizioni. Se non sei competitivo sul mercato non puoi nemmeno permetterti di iniziarla una conversazione.. 😉