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Perché una VPN consente una protezione efficace per il trading di criptovalute

VPN trading criptovalute

Se siete amanti dei trading online e di criptovalute come Bitcoin saprete sicuramente che questo mondo degli affari non mette a disposizione tutta la rete di protezioni che contraddistingue settore bancario tradizionale. Questo significa che il rischio di perdere tutto per un errore umano o per un cyber attacco è molto elevato. Se si vuole proteggere il proprio investimento, le soluzioni più pratiche sono quelle di utilizzare una VPN (Virtual Private Network) associata al browser migliore per mantenere la privacy. In  questo modo le vostre attività risulteranno anonime e non rintracciabili.

Ma se invece siete attratti da questo mondo ma ne sapete poco o nulla, ecco qualche nozione per una prima infarinatura. Le criptovalute in parole povere sono soldi virtuali. Se tecnicamente hanno un funzionamento simile alle valute classiche, esiste una differenza sostanziale: non possono essere usare in maniera fisica come qualsiasi altra moneta usata in giro per il mondo. In pratica non vi capiterà di trovare in giro una banconota di Bitcoin o una moneta di Ethereum. Non saranno quindi possibili i prelievi ed è molto raro che si possano fare acquisti usando criptovaluta anche su siti di e-commerce. Ma qualcosa in tal senso comincia a muoversi, soprattutto negli Stati Uniti, dove alcune catene importanti stanno sperimentando pagamenti anche con valuta virtuale.
Quello che è possibile fare è scambiare il proprio tesoretto di criptovaluta all’interno di apposite piattaforme contraddistinte da tecnologie e modalità specifiche. 

I rischi legati alle cryptovalute

Il Bitcoin e le altre criptovalute non sono controllate e non sono regolate da autorità centrali o governative come succede con le valute tradizionali. Ecco perché pensare personalmente alla protezione della propria connessione e del proprio conto diventa fondamentale.  Gli scambi avvengono all’interno di una “catena di blocchi” (Blockchain), una sorta di registro che si aggiorna in maniera univoca, sicura e immutabile. Questo sistema rende l’attività degli hacker più difficile. 

Quello che può succedere invece è che i cyber attacchi prendano di mira i portafogli virtuali dei trader, approfittando delle falle a livello di privacy legate a dimenticanze e leggerezze del privato, ma anche al fatto che le piattaforme usare per il trading non sono mai completamente anonime. Per questo motivo utilizzare una connessione sicura è di vitale importanza per respingere sul nascere qualsiasi attività di hackeraggio, sempre più frequenti in questo mondo. 

Usare una VPN per il trading online

Una VPN è in grado di nascondere il vostro indirizzo IP garantendo l’anonimato quando ci si connette alla rete. Le transazioni commerciali non corrono rischi perché tutto il traffico passa per un server esterno dislocato in un’altra area geografica rispetto alla vostra, e viene codificato, e quindi messo al sicuro da eventuali attacchi. Si tratta di una sorta di tunnel virtuale che non permette ai malintenzionati di accedere ai dati sensibili privati di chi utilizza quella connessione. Come detto, in linea di massima le piattaforme più importanti e conosciute per il trading di criptovalute dispongono già di connessioni protette, e quindi i rischi maggiori si corrono soltanto se il device che viene utilizzato risulta compromesso e risulta particolarmente vulnerabile

Le opzioni No Logs e Kill Switch

Se si vuole ottimizzare l’uso del servizio VPN alle proprie esigenze da trader, meglio che questo offra un tipo di connessione “No Logs”, ossia che non tenga traccia dei siti che frequentiamo, dei download che completiamo e delle ricerche che vengono effettuate attraverso un motore di ricerca.
Un’altra funzione particolarmente utile per un trader è quella nota come “Kill Switch”.
Questa permette di disconnettersi automaticamente dalla rete nel caso in cui la vostra VPN non sia per qualsiasi motivo disponibile. Questo assicura che la connessione sia sempre criptata e che non sia vulnerabile agli attacchi degli hacker.