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Sono tornati i blog (ma sui social network)

social network

Alla fine del secolo scorso (era il 1999) venne creata la prima piattaforma al mondo per il blogging: Blogger.

All’epoca non solo non esistevano ancora i social network, ma quasi tutti i contenuti pubblicati online erano in forma testuale. Video ne circolavano pochissimi, e gli smartphone per fare le foto ancora non erano stati inventati.

Quella fu l’epoca d’oro del blogging, ed io c’ero. Durò però solo fino ai primi anni dieci, quando iniziarono ad avere un enorme successo le app dei social network per smartphone.

I social network, ed in particolare le loro app per smartphone, hanno poi finito per uccidere i blog. Ma ora potrebbero resuscitarli!

In particolare da quando Twitter (ora X) ha allungato di molto il limite massimo di caratteri, molti blogger stanno tornando a bloggare. Solo che in genere non si blogga più su un proprio sito web, ma sul proprio profilo X.

A dire il vero molti blogger della prima ora nel corso del tempo si sono trasformati in vlogger, ovvero hanno iniziato a postare video su piattaforme come YouTube o Instagram (comunque sempre di social network si tratta). Sono però principalmente blogger di intrattenimento, di cui la più famosa in assoluto in Italia è Chiara Ferragni.

Invece i blogger che producevano contenuti testuali sono quasi spariti, tanto che persino il più importante blog mai esistito in Italia, quello di Beppe Grillo, ha perso moltissimi lettori. Un tempo faceva registrare molte milioni di visualizzazioni ogni mese, mentre ora si è ridotto a meno di 200.000 views al mese (secondo i dati di Similarweb).

Tutto questo sta per cambiare. X infatti sta diventando la nuova piattaforma globale per il blogging testuale, soprattutto negli USA dove i blogger (o Xlogger) possono anche monetizzare le views in modo decisamente interessante. Secondo le mie stime, si può arrivare ad incassare anche fino a 0,30$ per mille visualizzazioni, e su X negli USA non è difficile arrivare a superare le 10 milioni di views al mese (ovvero 3.000$).

In Italia questo fenomeno non è ancora arrivato, anche perchè i guadagni sono ridicoli (meno di 0,01$ per mille visualizzazioni). Ma se un domani tale cifra dovesse aumentare fino ad arrivare a livelli comparabili con quelli statunitensi è lecito attendersi che anche da noi i blogger potrebbero tornare, sfruttando le nuove caratteristiche di X.

Il colmo è che ad aver distrutto il blogging testuale tradizionale è stato proprio Twitter, insieme a Facebook, mentre ora la nuova versione di Twitter, rinominata X, lo sta rilanciando.

Io ad esempio, dopo tanti anni, sono tornato a bloggare, e lo sto facendo su X: x.com/cavicchioli. Non c’è paragone tra il numero di visualizzazioni che si possono ottenere su X e quelle che si possono ottenere con un blog simile a questo (marcocavicchioli.it): i volumi differiscono di almeno un ordine di grandezza.

In altre parole chi aspira a bloggare per essere letto da molte persone non deve più aprirsi un blog, ma un profilo X. E sebbene su X ci siano anche molti profili che non bloggano, in genere è chi blogga che riesce ad avere un pubblico più ampio. Ad esempio il profilo X con più follower in assoluto è quello di Elon Musk, ed il nuovo proprietario di Twitter in realtà blogga a tutti gli effetti. Anzi, probabilmente ad oggi è il blogger più seguito al mondo, proprio grazie al suo profilo X.

Il blog è morto. Lunga vita al blog!