Un paio di giorni fa il quotidiano tedesco Handelsblatt ha rivelato che Tesla avrebbe subito un grosso furto di dati.
Si tratta di un file addirittura da 100 GB di dati, contenente dettagli segreti di produzione, ma anche più di centomila nomi di dipendenti, insieme ai loro indirizzi e-mail, numeri di telefono, dati sugli stipendi.
Oltretutto tra i dati trafugati ci sarebbero anche le coordinate bancarie di alcuni clienti, e molti numeri di previdenza sociale, tra cui quello di Elon Musk.
Inoltre nei cosiddetti “Tesla Files” ci sarebbero anche circa 4.000 reclami provenienti dai clienti dell’azienda, tra cui quello citato nel titolo dell’articolo pubblicato da Handelsblatt in cui un guidatore di una Tesla dichiara:
“Il mio pilota automatico mi ha quasi ucciso”.
Per ora non sembrano esserci molte conferme di quanto dichiarato da Handelsblatt, ma perlomeno ha confermato il furto, e la sua enorme dimensione, Dagmar Hartge, ovvero la responsabile della protezione dei dati del Brandeburgo.
Se la violazione venisse dimostrata, Tesla rischierebbe una multa di importo fino al 4% delle sue vendite annuali.