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La visibilità fine a se stessa non conta nulla

Che fine ha fatto Wanna Marchi?

Ricordate? “Grazie” a Striscia la Notizia qualche anno fa ottenne enorme, immensa visibilità! Come MAI ne aveva ottenuta prima in vita sua.

Eppure siamo sicuri che Wanna Marchi debba ringraziare Striscia la Notizia per l’immensa visibilità che le ha regalato? Se non ci fosse stata Striscia cosa sarebbe accaduto a Wanna Marchi?

Ok, è difficile a dirsi, ma secondo me è invece facilmente ipotizzabile che senza la visibilità data da Striscia alla sua vicenda perlomeno avrebbe avuto molti meno problemi. Infatti la visibilità fine a se stessa non conta nulla: sono le conseguenze della visibilità a contare per davvero!

La visibilità, insomma, non è un fine, ma un mezzo. Un mezzo per ottenere dei risultati. La visibilità di per sè non è un risultato!
Quello che conta quindi non è il mezzo che si utilizza (in questo caso la visibilità), ma i risultati che si ottengono grazie ad essa. Giudicare una campagna di comunicazione da quanta visibilità produce è davvero poca cosa: bisogna invece giudicarla dai risultati che produce.

Certo, spesso è difficile misurare i risultati (mentre invece solitamente è facile misurare la visibilità), ma non bisogna cadere nel tranello di limitarsi a misurare solo la visibilità. E’ necessario misurarla lo stesso, ma è stupido considerarla la metrica principale.

Infatti la visibilità va considerata come uno strumento per moltiplicare la portata di una campagna di comunicazione. Nulla di più, e nulla di meno.
Se la campagna è positiva il moltiplicatore incrementerà i risultati positivi, ma se la campagna è negativa il moltiplicatore incrementerà i risultati negativi.

Spesso si dice “non è importante come se ne parla: l’importante è che ne parli”. Questo in realtà vale solo quando le campagne di comunicazione non generino più risultati negativi che positivi, perchè se da un lato è sempre vero che la visibilità moltiplica i risultati, dall’altro se questi sono negativi moltiplicarli è una vera e propria iattura!

Pertanto sebbene la visibilità sia un eccellente strumento per moltiplicare la portata, ed i risultati, di una campagna di comunicazione, e sebbene vada sempre misurata per avere un’idea precisa di cosa stia accadendo, quando è fine a se stessa (ovvero non genera risultati positivi) è inutile, e quando moltiplica risultati negativi è addirittura dannosa.

In altre parole: se una campagna di comunicazione genera più risultati positivi che negativi il moltiplicatore di portata dato dalla visibilità è un bene. Altrimenti può addirittura rivelarsi un boomerang.