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Mercati preoccupati per un possibile ulteriore aumento dei tassi

tassi di interesse

Fino a pochi giorni fa si pensava che le probabilità di un ulteriore aumento dei tassi di interesse della Fed fossero basse.

Ora invece ci sarebbero i due terzi di possibilità che ciò accada il 14 giugno.

Il problema sono gli ultimi dati sui prezzi pubblicati la scorsa settimana, ed in particolare il PCE core che ad aprile è cresciuto dello dello 0,4% su base mensile, contro il misero +0,1% di marzo.

Il PCE core è l’indice dei prezzi per la spesa per i consumi personali (Core Personal Consumption spending), e misura il cambiamento del prezzo di beni e servizi acquistati dai consumatori per i consumi, esclusi cibo ed energia.

Il fatto è che il PCE core è il dato preferito dalla Fed per monitorare il trend dell’inflazione negli USA, quindi un suo significativo aumento fa supporre che la banca centrale statunitense stia effettivamente valutando di alzare ancora i tassi di interesse per cercare di tenere a bada l’inflazione.

La paura è che tassi di interesse ancora più alti di quelli attuali, già molto alti, possano favorire l’innesco di una recessione, anche se per ora tale innesco negli USA non c’è stato e non se ne vede traccia sul breve periodo. In Germania però ad esempio la recessione c’è.

Nonostante ciò oggi le borse europee hanno aperto in positivo, dopo il calo della scorsa settimana, ma potrebbe essere anche solamente un rimbalzo post-calo.

Il dollaro comunque rimane molto forte, anche se leggermente in discesa, con l’oro che non sta più riuscendo a risalire sopra i 1.950$ l’oncia.