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Prezzo dell’elettricità tornato a livelli pre-guerra

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Tra febbraio e marzo il prezzo dell’elettricità sul mercato tutelato in Italia è tornato ai livelli che aveva prima dello scoppio della guerra in Ucraina.

Lo rivela su Twitter il ricercatore dell’ISPI Matteo Villa.

Come si vede dal grafico twittato da Villa, gli aumenti in realtà erano iniziati già a fine 2021, a causa dell’inflazione.

Poi ad inizio 2022 ci fu la grande impennata dovuta allo scoppio della guerra in Ucraina. Il picco massimo si è verificato nell’autunno del 2022, ovvero quando l’accensione dei riscaldamenti ha sottratto gas alla produzione di energia elettrica.

Tuttavia già a fine anno c’era stata una leggera riduzione del costo dell’elettricità, e con l’inizio del 2023 tutto sembra tornato alla normalità.

A dire il vero il prezzo attuale è ancora superiore rispetto a quello della metà del 2021, ma questo aumento è inevitabile a causa dell’inflazione.

Non va dimenticato infatti che l’aumento dell’inflazione è iniziato ben prima dello scoppio della guerra in Ucraina. Fino proprio a metà del 2021 l’inflazione era sotto il target del 2%, ma a partire dalla seconda metà del 2021 ha iniziato a salire, tanto da essere arrivata già sopra il 4% allo scoppio della guerra.

Nel corso del 2022 schizzò fino a quasi il 12%, per poi iniziare a scendere fino al 9% attuale, che è comunque ancora molto alto. In un tale scenario è davvero poco probabile che i prezzi dell’elettricità possano tornare in linea con quelli pre-inflazione della prima metà del 2021.