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Il rapporto tra scambi economici e inflazione

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monetaL’inflazione è dovuta ad un eccesso di moneta circolante rispetto ai livelli medi di scambi in un mercato. A grandi linee: l’eccesso genera un incremento del livello degli scambi, che genera di conseguenza un aumento dei prezzi, che a sua volta riduce nuovamente il livello degli scambi riportandolo in equilibrio (probabilmente allo stesso livello della media precedente l’incremento eccessivo della moneta circolante).

Ma cosa succede se il livello degli scambi aumenta autonomamente, senza che aumenti anche la moneta circolante? Si genera deflazione (ovvero in questo caso i prezzi dovrebbero necessariamente diminuire). In questi rari casi è necessario iniettare nuova moneta nei mercati affinchè il circolante torni ad essere adeguato al livello medio degli scambi.

E se il livello degli scambi aumentasse senza generare una chiara evidenza quantificabile in valore pecunario? Ovvero se aumentassero significativamente gli scambi economici, ma non commerciali, di beni di valore non monetario? Insomma, di beni che hanno un valore ad esempio sociale, o addirittura economico in senso lato, ma non ne hanno uno commerciale (come ad esempio la conoscenza).

Infatti se aumentassero gli scambi di conoscenza (a livello globale) potremmo non averne una chiara evidenza quantificabile in valore pecunario. Anzi, questo processo potrebbe già anche essere in atto!
Ebbene è possibile immaginare che in uno scenario simile sia comunque necessario iniettare nuova moneta nei mercati onde evitare processi deflattivi.